Dunque, cancelliamo tutto quello che ho scritto nell’ultimo post. Dopo aver ritirato gli esami del 26° giorno sono stata dalla ginecologa che mi ha detto che i miei valori vanno bene. Non è così importante avere dei valori alti di progesterone, come sostengono molti medici, ma è importante essere all’interno dei limiti. E io ci sono. Stop. Anzi, addirittura molti medici ritengono attualmente superata la concezione di testare il progesterone ai fini di indagini sulla fertilità!
Il problema risiede nella bassa motilità degli spermatozoi, perché è vero che i “nostri” sono mobili al 45%, però la motilità progressiva rettilinea è solo 3%. Quindi è tutto ribaltato. La ginecologa sostiene che non si può fare niente per migliorare la situazione e l’unica cosa è fare una visita andrologica per vedere se ci sono infezioni in atto e curarle, altrimenti si può aspettare ancora qualche mese e ricorrere alla fecondazione artificiale (IUI). Un po’ deprimente, come prospettiva. Lei addirittura consiglia di aspettare qualche mese anche per fare una visita andrologica, ma io non ho intenzione di tirare settembre: meglio vedere se c’è qualcosa che non va adesso.
Aggiornamento dopo la visita andrologica (26 maggio): tutto a posto. Nessuna infezione. L’andrologo non è stato molto loquace e anche lui ha detto che si può ricorrere con buone probabilità di successo a una IUI, ma siccome mio marito non ha intenzione di farsi seguire da lui, ci ha scritto un referto per la mia ginecologa. Siamo rimasti un po’ delusi dall’asciuttezza del dottore: non ha spiegato le possibili cause della bassa motilità. Non ha detto se si possono prendere integratori. Non ha suggerito niente e si è limitato a dire la cosa dell’IUI. La nostra convinzione è che questi medici privati siano più orientati a praticare fecondazioni artificiali e in vitro (che costano parecchio) piuttosto che provare a risolvere il problema diversamente. E comunque non perdono tempo in chiacchiere se vedono che tu non sei interessato a “farti spennare”. Io reputo utili le fecondazioni assistite, ci mancherebbe, ma non mi sembra giusto proporle a tutti indistintamente, anche a chi non ha problemi gravi. L’approccio della mia ginecologa è più ottimista, almeno.
Detto questo: io ho fatto prendere a mio marito un integratore a base di arginina. Male non fa, ho controllato, e quindi al limite non fa nulla. Ma tentar non nuoce!
Attenzione però a quello che si prende: non tutte le cose sono innocue. Ci sono diversi integratori vitaminici o per la fertilità, ma certe vitamine sono pericolose se c’è un sovradosaggio. L’arginina invece è innocua.