Stuck in the (not) mom(ent)

Welcome to the land where unicorns don't fly

L’invidia per le mamme di successo

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All’inizio della storia, nel 2009 e anche prima, leggevo alcuni blog scritti da donne. Blog anche per mamme, sebbene non fossero totalmente concentrati su quello (i blog solo per mamme non mi sono mai piaciuti). Poi ho smesso. Ho smesso perché presa dai miei problemi, ho smesso perché non mi sentivo d’avere più niente in comune con le autrici, ho smesso perché avevo da fare e non volevo più perdere tempo su internet. Li ho persi di vista. E ieri, per caso, per puro caso, sono andata a finire su uno di questi blog. Così ho rifatto un giro anche sugli altri, e mi è venuta l’invidia. L’invidia, sì. Per quelle che ce l’hanno fatta. Per quelle che si sono ritagliate un piccolo spazio, che hanno avuto successo. Per quelle che son partite da un blog e poi si sono trasferite all’estero, hanno scritto libri, fanno pubblicità, parlano ai saloni del libro, lavorano sui giornali, pubblicano le loro foto, fanno le giornaliste free-lance e, tanto per non sbagliarsi, riescono pure a sfornare un altro pargolo dopo i 40. Perché si sa, le cose belle arrivano quando si smette di aspettarle.

Sì, ma a chi arrivano, dico io?

Io sono qui, stuck in the moment, nonostante tutto il daffare che mi dò. Che non sarà abbastanza, magari, se lo racconto a quelle di successo. Oppure magari è perché non sono abbastanza positiva, come si dice sempre. Oppure è perché ci penso troppo (al successo nel mio campo, eh, non al fatto di avere un figlio). Oppure perché non mi so pubblicizzare. Oppure perché “bisogna essere nel posto giusto al momento giusto”. Insomma, la solita raccolta di luoghi comuni. Il “fattore culo”, invece, non menzionato.

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