Riepilogando: ho iniziato a cercare una gravidanza a luglio/agosto 2009. Mi sono sempre controllata annualmente dal ginecologo, ho sempre fatto il pap-test ed è sempre risultato negativo.
Sono rimasta incinta dopo 10 mesi di rapporti, considerando che alcuni mesi sono andati sprecati per assenza del marito 🙂 Poi, ho abortito. Non ci sono rimasta più di tanto male nonostante mi faccia impressione dire (e leggere qui sopra) che me lo sentivo e che ci avevo azzeccato. Poi, ho cercato di pensare positivo e mi immaginavo di riprendere la caccia a settembre od ottobre. E invece mi sono ritrovata con una diagnosi di H-SIL che poi, ora che ho ricevuto l’esame istologico, si è concretizzata in un CIN3, o displasia severa o carcinoma in situ. I medici non mi ispirano fiducia, perché so benissimo che si basano su statistiche e che cercano sempre di apparire più sicuri di quanto siano in realtà. Ho anche il ceppo 16 dell’HPV, per non sbagliare.
Nessuno sa dire con certezza se avessi questa lesione anche in passato, e i pap-test fossero falsi negativi, oppure se sono stata colpita dalla sfiga e la lesione si è sviluppata velocemente. Sto leggendo una quantità enorme di articoli medico-scientifici su Lancet e su altri siti specializzati e dappertutto si parla di progressione molto lenta verso il cancro, ma poi chi lo sa? Ho letto esperienze concrete di donne che, come me, sono partite da una diagnosi di lesione di basso grado (L-SIL) e poi si sono ritrovate con un CIN3 sull’istologico. Ho letto di molte donne con recidive. E questo significa solo una cosa: che visto come è andata finora, non posso pensare molto positivamente, ma mi devo aspettare delle recidive anche io. E quindi un’altra operazione, e altri controlli, e così via. I controlli saranno a tre mesi. Per ora non riesco ad immaginarmi uno scenario positivo dove tutto si risolve e io posso riprovare a rimanere incinta. Mi vedo a quarant’anni ancora così, al punto di partenza, e col terrore di un cancro. O col terrore di un nuovo aborto o di qualcos’altro. Non ce la faccio. La gente mi vede forte e di buonumore ma io piango da sola a casa pensando che la vita con me è stata sempre avara di soddisfazioni, in tutti i campi, non solo in questa cosa. Chi mi sta vicino cerca di consolarmi ma io non riesco a far loro comprendere che il mio malessere non è dovuto solo a questa cosa, ma che questa cosa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo anni e anni di delusioni in tanti campi.
Ci deve essere qualcuno o qualcosa che non vuole che io sia mamma e adesso è veramente giunto il momento di lasciar perdere. Voglio riprendere la mia vita di prima, anche se non sarà mai possibile ormai, dopo la diagnosi che mi è stata fatta. Voglio dimenticare quest’anno vissuto con la speranza, voglio dimenticare quelli che mi dicevano di pensare positivo e le illusioni che mi sono fatta per poi trovarmi qui, in questa situazione.
Sono stanca, non so cosa mi riserva il futuro, ma di sicuro finora ci ho azzeccato io con ciò che mi sentivo. Adesso basta. Non posso più vivere così, pensando a quelli a cui va tutto bene al primo colpo, pensando a quelle che annunciano la gravidanza dopo un giorno di ritardo e a loro va tutto bene, pensando a quelle che fanno un’esame istologico e gli trovano una lesione di grado inferiore rispetto al previsto, pensando a quelle che per un caso fortuito trovano un lavoro soddisfacente. La mia vita non è così rosa. Devo lasciare questo blog perché non è detto che “la mia avventura”, come la chiamavo, inizierà mai.